"Il Salento è già un pò rovinato...e non voglio dire tanto, che sennò vi incazzate", ed ancora frasi poco lodevoli verso un "Turismo dei Poveri", composto allo stato attuale perlopiù da pensioni ed alberghetti che non faranno mai decollare il Salento, bacchettando anche la quasi totale assenza di infrastrutture: è un Briatore decisamente provocatorio, quello ascoltato ieri presso il Castello aragonese di Otranto, nell'incontro per discutere delle prospettive turistiche della provincia, organizzato dall'associazione "Prospettive a Mezzogiorno", ed al quale hanno partecipato i sindaci di Lecce, Gallipoli, Otranto e diversi imprenditori salentini.
Tutto questo a pochi mesi dall'inaugurazione del suo "Twiga Beach Club" ad Otranto, lo stabilimento e night fronte mare, sulla falsariga degli omonimi di proprietà dell'imprenditore titolare del marchio "Billionaire Lifestyle", ubicati in Versilia, a Montecarlo e Dubai.
Si scatenano pertanto e di conseguenza, le polemiche sul web, e nonostante i social si popolino di accuse e risposte a caldo poco gentili nei suoi confronti, l'imprenditore nelle scorse ore comunica che non intende fare le scuse a nessuno, in quanto nel suo discorso (lungi da qualsiasi tipo di parte politica), ha esternato solo un suo pensiero sulla condizione evolutiva turistica del territorio salentino e della regione Puglia.
Da un'analisi strettamente oggettiva, è doveroso precisare che Briatore, nella formulazione del suo pensiero, ha voluto concentrare le richieste a favore della sua categoria, i super-ricchi, che in quanto tali, avrebbero bisogno di strutture a loro adeguate, ovvero degli hotel a picco sul mare, dei grandi porti turistici per poter posteggiare i loro yacht, e di tanto divertimento.
La richiesta del ricchissimo proprietario del "Billionaire", pertanto, risulterebbe anche se di parte, assolutamente legittima.
Tuttavia non si può arrivare ad Otranto, una delle destinazioni di maggiore importanza storico-culturale della Puglia e d' Italia, e prendersi il rischio arrogandosi il ruolo di spiegare ai salentini (gente per tradizione molto fiera della propria terra e della propria storia) in quale nuova direzione debba andare il turismo e per il favore di chi debbano muoversi le istituzioni (addirittura impiegando una curiosa e non richiesta analogia con i sardi, che "hanno un'isola e non lo sanno")
O meglio lo si può fare, ma (ovviamente) con le dovute ed inevitabili conseguenze, ne è un esempio la curiosa canzone improvvisata dall'artista salentino Giuseppe Pezzulla, che tenendo conto delle decine di migliaia di visualizzazioni, condivisioni e l'unanimità dei consensi nei commenti del video su Facebook, acquisite in poche ore, sembrerebbe essere la risposta emblematica di un pò tutto il Salento, che non pretende le scuse, e replica doverosamente all'imprenditore brianzolo, con il proprio punto di vista, diverso, simpatico e condito d'ironia, ma soprattutto, ed anche in questo caso: assolutamente legittimo:
Di seguito solo una parte del discorso tenuto da Briatore presso il castello aragonese di Otranto: